[Renaissance Kingdoms] Village de Vyu en Sallaz
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[Renaissance Kingdoms] Village de Vyu en Sallaz

{:-:} Forum de Role-Play ·ï¡÷¡ï· Céans le village et la demeure des Marcossey, famille historique du village de Vyu en Sallaz, sur les terres du Faucigny, Duché de Savoie. À toi, nouvel arrivant : pour accéder au château, passe les Portes du village !
 
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 Jeudi 23 décembre 1458

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Ellisal de Marcossey
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MessageSujet: Jeudi 23 décembre 1458   Jeudi 23 décembre 1458 Icon_minitimeJeu 23 Déc 2010 - 23:12

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Ellisal de Marcossey
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MessageSujet: Jeudi 23 décembre 1458   Jeudi 23 décembre 1458 Icon_minitimeJeu 23 Déc 2010 - 23:25

Citation :
Esteri - I Repubblicani Ginevrini conquistano Annecy


Chamberry(KAP) - I Repubblicani Ginevrini conquistano la città savoiarda, giungono già i comunicati.

Tra la notte tra il 19 ed il 20 di Dicembre, cade la frontiera di Annecy.
L'esercito dei Repubblicani Ginevrini, guidato da Melian di Lys, legati alla Riforma ed ai Leoni di Juda, sposta il fronte all'unico nodo che ormai li separa Chamberry, la capitale della Savoia.
Si suppone che la Savoia abbia cercato di guadagnare più tempo possibile per reclutare tutte le spade possibili in questo disperato tentativo di difendersi dalla cosiddetta "Orda Svizzera".
In giornata era arrivato anche un secondo esercito dalla Svizzera: la Compagnia Mercenaria degli Edelweiss, guidati da Camelie.

In Savoia si sono alzate due orifiamme:

Chambery è difesa dalle Aquile di Valzan, mentre nella lontana Belley si radunano i Sav'-Van-Wever.

La situazione per i savoiardi sembra non buona. Questo lo si intuisce studiando le mappe territoriali:

Annecy doveva essere la prima difesa contro l'invasore svizzero, poiché era un passo obbligatorio per penetrare nel Palazzo del Duca di Chamberry.
I primi rinforzi utili, sono a tre giorni di viaggio, da Macon, in Borgogna, o da Dié, nel Delfinato.
Milano, dal canto suo, dista ben cinque giorni di viaggio dal centro degli scontri.

Del resto, scarsissima è la speranza della Savoia nell'apertura di un nuovo fronte di guerra a Nord: questo significherebbe l'intervento nella Crociata di province come la Franca Contea, che dista un solo giorno da Ginevra da San Claudio, e può anche raggiungere Grandson da Pontarlier.
Tuttavia il particolarissimo statuto della Confederazione Svizzera rende indipendenti i singoli cantoni, e quindi è difficile pensare che il coinvolgimento delle province tedesche.
L'intervento del Baden o di Augusta potrebbe mettere a serio rischio la sicurezza della Svizzera tutta, il che potrebbe convincere la Repubblica Ginevrina, l'oggetto della Crociata, a richiamare le sue forze, per ora concentrate nell'aggressione a Sud.

Cosa succederà quando gli eserciti riformati prenderanno il Castello del Duca? È la fine per la Savoia, per come la conosciamo?
Resisteranno gli uomini di Valzer?

Il Vescovo di Annecy, Bourrike, è stata presa in ostaggio dai riformati, e quindi è in precarie condizioni di salute, né può lasciare la città.

Se per assurdo la Svizzera occupasse ed inglobasse tutti i nodi e le città della Savoia, si aprirebbe una prospettiva interessante per Milano e Genova.
Di fatti, Milano potrebbe estendere i propri confini conquistando i nodi alpini, mentre Genova potrebbe occupare l'unico nodo che separa la Superba dalla Provenza; entrambe le azioni col beneplacito della Crociata, se continueranno i maltrattamenti alle autorità ecclesiastiche.

Altro elemento che potrebbe mischiare le carte in tavola è la presenza del fiume Rodano. L'estuario del fiume è controllata dalla Linguadoca, ed attraversa il Delfinato, la Savoia, e praticamente tutta la Svizzera sino a Berna.

Gli svizzeri sfrutteranno a dovere il Rodano, o sarà una fonte di aiuti per la Savoia?

Nel frattempo, dal suo Palazzo a Roma, il Cardinale Diftain si dice preoccupato:

Sulla Presa di Annecy

Noi, Cardinale della Santa Chiesa Aristotelica Romana, innanzi al Sacro Collegio, davanti all'Altissimo e col benestare di Aristotele,

Apprendiamo con orrore la presa di Annecy per quell'orda di selvaggi che seguono la Creatura Senza Nome,

Apprenons avec horreur la prise ce jour de la ville d'Annecy par les hordes sauvages de la créature sans nom, dopo diversi giorni di eroica resistenza degli eserciti di Savoia, assistiti da alcuni soldati delle Sante Armate.

Assicuriamo al popolo di Savoia pieno sostegno della Santa Chiesa Aristotelica nell'affrontare questa terribile prova che la colpisce con tanta infamia.

Rilanciamo un appello a tutti i popoli aristotelici per aiutare e assistere i Gloriosi Savoiardi.


Ad Majorem Dei Gloriam

Fatto a Roma il Venti Dicembre dell'anno di grazia 1458 di Nostro Signore.

Questi invece i comunicati ginevrini, i quali, attraverso il Portavoce Cromwell., vogliono chiarire i perché dell'offensiva verso la Savoia.

ORDINANZA DEL GOVERNATORE,
Recante dichiarazione di guerra contro il Duca di Savoia.
Il dodici di dicembre 1458.

DAL POPOLO DI GINEVRA.

Tutti gli aristotelici sanno che il Duca della Savoia è stato l'aggressore di onorati ginevrini, sulla strada tra Annecy e Chambéry questo mese di giugno 1458, e che ha esercitato contro di loro le più barbare ostilità.

Il popolo di Ginevra, giustamente offeso dell'insulto fatto alla sua città, ha tenuto in sospeso per molte settimane le conseguenze che avrebbero potuto scaturire dal suo risentimento, e da ciò che era dovuto alla sua dignità, solo per timore di esporsi alla disgrazia di una nuova guerra.

È in un'ottica così positiva che il popolo di Ginevra ha inizialmente opposto ai modi offensivi della Savoia, soltanto la condotta più moderata e più nobile.

Mentre la sedicente giustizia della Savoia strappava con le violenze più odiose, e a volte con i più vili artifici, la libertà dei nostri due concittadini già aggrediti ed agonizzanti, un vile avventuriero mandato dall'indegno governo di Chambéry ha rubato le casse della nostra città e tentato vergognosamente di uccidere il suo legittimo Governatore.

Mentre la Savoia trattava con la più grande durezza i concittadini ginevrini, e disprezzava a loro riguardo i limiti ovvi che la legge naturale e l'umanità hanno prescritto alle diverse nazioni dell'aristotelicità e del resto del mondo, anche durante le più violente guerre, i savoiardi visaggiavano ed abitavano liberamente da noi sotto la protezione dei riguardi che i popoli civilizzati si devono reciprocamente.

Mentre i ministri della Savoia, sotto l'apparenza della buona fede, imponevano le loro sterili chiacchiere all'ambasciatore del popolo di Ginevra con proteste false, si esprimevano già le assicurazioni di una conciliazione rapida e di prossima.

Mentre la Corte di Chambéry utilizzava l'arte dell'intrigo ed allontanava sempre una vera pace tra vicini, Ginevra tentava mille conciliazioni a vantaggio e ad onore delle due parti.

Tale è stata la condotta delle due nazioni. Il palese contrasto dei loro metodi deve convincere tutta l'aristotelicità dei sentimenti di gelosia, d'ambizione e di cupidigia che animano una, e dei princìpi d'onore, di giustizia e di moderazione che muovono l'altra.

Il popolo di Ginevra aveva sperato che il Duca dei savoiardi seguisse infine soltanto le regole dell'equità, e gli interessi della sua gloria, disconoscendo gli eccessi scandalosi ai quali i suoi ufficiali non cessavano di indulgere. È da temere che tali eccessi l'abbiano abituato a considerare soltanto le violenze peggiori come mezzo normale per raggiungere i suoi scopi.

Poiché il Duca dei savoiardi ha respinto il più grande buon senso ed ha portato avanto azioni la cui sola ipotesi non può che essere colorata con aspetti perlomeno speciosi, il popolo di Ginevra vive questo rifiuto come una dichiarazione di guerra più autentica.


ORDINA e ingiunge di aggeredire il Duca dei savoiardi, attraverso la sua persona, i suoi titoli, proprietà, collegi elettorali e territori, comandati e sudditi residenti o no, alleati, amici e familiari, genitori e figli, e ciò fino a che si sarà ravveduto con buona e umile sincerità e rimorso dei suoi peccati contro i valori aristotelici che ha ridicolizzato.


FATTO a Ginevra i dodici di dicembre mille quattrocento cinquantotto.
Tatoumi Governatore della repubblica di Ginevra.

Da Annecy, la piana dei Fins, sotto Annecy-la-nuova, riva del Thiou, accampamento degli svizzeri.Cancelliere,
Questo giorno, l'esercito del capitano Pygaer ha forzato il passaggio, lasciando la città di Ginevra dietro sè. È folle quanto Annecy somigli a casa nostra. Hanno un lago, ma non se ne servono. Vai a sapere perché. Le nostre compagnie si sono impadronite di alcune postierle fortificate vicino alla grande porta della città. Ieri, Orgetorix ed i suoi hanno uscciso il sindaco di Annecy. I combattimenti sono stati rudi. Dei cavalieri savoiardi venuti da Chambéry sono stati sconfitti dalla quarta compagnia mentre volevano passare il guado del Thiou.

A Berna,

Rispettosamente
Izaac

Sono giorni in cui l'Altissimo decide di mostrare al Mondo da che parte sta.
Ginevra è stata umiliata dal Consiglio della Savoia per mesi, diretto sotto banco da Roma ed il suo concordato. Alcuni svizzeri sono stati passati a fil di spada per la semplice ragione di essere cittadini della nostra città.
La collera di Ginevra fu grande e ha domandato riparazione. Davanti al sussiego del Duca e di suoi vicini, la città si è rassegnata ad andare lei stessa cercare la sua risposta dal suo potente vicino.
Come poc'anzi in Béarn, Ginevra è venuta, ha visto e ha vinto.
Annecy è caduta questo giorno diciannovesimo di dicembre. Il vescovo Bourrike è tra la vita e le morti, trafitta da numerosi colpi di spada. La Mano di Deos l'ha colpita. Così finiscono i malvagi.
Che Roma che tira i fili implori il perdono perché l'ira divina è ancora più grande di quella di Ginevra.

Cromwell, cittadino di Ginevra.

---

Francesco Saverio Visconti, per KAP
Felix Lamennais, per KAP

---

Fonti:
Mappe di MrGroar
Lavabo
http://rome.lesroyaumes.com/viewtopic.php?t=23267
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